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Sicuri in montagna

Le regole del trekking

Il trekking può essere un’attività piacevolissima e molto stimolante oltre che l’occasione ideale per immergersi nella natura, scoprire luoghi sconosciuti e condividere del tempo libero con la famiglia o gli amici.

 

Che tu sia un neofita del trekking o un’esperta guida di montagna, saprai sicuramente che avere il giusto approccio al camminare percorrendo sentieri e itinerari nella natura significa rispettare le regole della montagna.

 

La montagna richiede buon senso, conoscenza dei propri limiti e del territorio in cui ci si avventura.  Come puoi capire, molte di queste regole sono dettate dalla necessità di evitare i potenziali pericoli che tu e i tuoi compagni di escursione potreste incontrare lungo il percorso.

Cosa fare prima di partire per la montagna

Mai da soli: in montagna non andare da soli poiché ogni inconveniente, senza possibilità di aiuto, può trasformarsi in un dramma; in ogni caso informare famigliari o amici sulla meta prescelta e ad ogni rifugio o bivacco segnare la propria presenza firmando il libro e indicare la prosecuzione del proprio itinerario; tenere nello zaino un taccuino con i numeri telefonici delle stazioni di soccorso e delle persone da contattare in caso di incidente.

La regola aurea per goderti al meglio la tua giornata nella natura è basata sulla conoscenza del sentiero da affrontare e delle condizioni meteorologiche previste. In questa fase la parole d’ordine è prevenire.

La scelta del percorso

Nella scelta del percorso, la prima cosa che ti consiglio di considerare è la tua condizione fisica. Scegli un percorso con un grado difficoltà adeguato al tuo sforzo fisico, evitando di sopravvalutarti o comportarti “da Rambo”.

I gradi di difficoltà dei percorsi sono solitamente indicati sulle tabelle che introducono al sentiero e sulle mappe escursionistiche digitali e cartacee.

Qualsiasi sia il grado di difficoltà del percorso che scegli non sottovalutarlo mai, anche se si tratta del più facile di tutti.

Se vi sono situazioni di pericolo, a chi frequenta la montagna, è richiesta la capacità di: rinunciare ad una gita pianificata; cambiare obiettivo o itinerario; fermarsi ad un rifugio; affrontare un ritorno prematuro. Saper rinunciare e tornare sui propri passi non è una sconfitta ma un’onorevole ed educativa ritirata; talvolta bisogna avere il “coraggio” di tornare indietro..

 

I tempi medi di percorrenza di un sentiero si possono calcolare in due modi: il primo è dato dall’esperienza, il secondo è più scientifico, anche se di facile utilizzo.

  • Un escursionista mediamente allenato, in un’ora di cammino su facile sentiero, in salita, guadagna in quota circa 350 metri, mentre in discesa si abbassa di circa 500 metri.
  • Se l’itinerario si svolge a quote superiori ai 2800-3000 metri egli percorre rispettivamente 250-300 metri in salita e 400-450 metri in discesa.
  • Se il percorso è ondulato o piano e non presenta difficoltà che richiedano particolari attenzioni, il tempo di percorrenza deve fare riferimento ai chilometri percorsi; 3,5-4 km l’ora.

I tempi calcolati sono effettivi e non tengono conto delle soste.

Controllare sempre il meteo in montagna

Un’altra regola della montagna da osservare  prima di partire all’avventura è quella di consultare le previsioni meteo. Il bollettino meteorologico va controllato la mattina stessa dell’escursione, in modo da avere dati freschi e maggiormente attendibili.

Le condizioni meteorologiche in montagna cambiano rapidamente e sulla maggior parte delle catene montuose il pomeriggio è il momento delle giornata in cui più spesso possono verificarsi rovesci di carattere temporalesco o fitti banchi di nebbia.

 

Nel caso in cui il bollettino meteorologico indichi chiaramente la possibilità di forti piogge, evita di avventurarti o preparati adeguatamente ricordandoti di inserire k-way, poncho impermeabile e vestiti di ricambio nello zaino.

Come puoi facilmente immaginare la pioggia rende i sentieri più scivolosi aumentandone il grado di difficoltà ed esponendoti a maggiori pericoli.

 

Come scegliere le scarpe da trekking

Le scarpe che indossi sono la cosa più importante per affrontare al meglio un’escursione in montagna. La scarpa da trekking deve adattarsi al meglio al tuo piede ed essere abbinata ad un calzino comodo e traspirante.

Sconsiglio di evitare di uscire per un’escursione con un paio di scarpe nuove senza averle preventivamente indossate e “allargate” per qualche giorno.

Le vesciche da montagna  sono uno dei maggiori fastidi verso cui un escursionista, occasionale o esperto che sia, può incappare, e possono determinare la buona o la cattiva riuscita di una gita. 

Per questo è solitamente preferibile scegliere scarpe da trekking con suola in Vibram, un materiale particolarmente flessibile e confortevole. Questo tipo di scarpe tecniche da montagna si riconoscono facilmente per la dicitura “Vibram” scritta in giallo sul bordo o sulla parte inferiore della suola.

Come scegliere lo zaino da montagna

Per scegliere lo zaino giusto devi tenere conto della lunghezza del percorso che andrai ad affrontare e della capienza, espressa in litri, della borsa che andrai ad utilizzare. Tendenzialmente la grandezza dello zaino dipende dalla durata dell’escursione.

Le  Per escursioni di un giorno è sufficiente avere uno zaino da 35 litri, mentre per percorsi di più giorni è necessario dotarsi di uno zaino che va dai 40 ai 50 litri.

 

Durante la scelta, ti consiglio di indossare i diversi modelli di zaino per capire come aderiscono al tuo corpo. Esistono in commercio numerose tipologie di zaini, compresi quelli da trekking per donne, con una cinghia di sicurezza frontale più alta rispetto al modello maschile, per consentire un allaccio più confortevole a ridosso del seno.

Abbigliamento adeguato.

Uno dei problemi principali che si deve affrontare quando si praticano attività in montagna concerne senza dubbio l’abbigliamento. In questo contesto, infatti, i repentini mutamenti delle condizioni meteorologiche richiedono una certa versatilità nel modo di vestirsi, si corre il rischio di indossare indumenti talvolta troppo caldi, altre eccessivamente leggeri, anche a causa dello sforzo fisico cui si è sottoposti.

 Quando fai attività all’aria aperta, quindi, un abbigliamento a strati ti consente di regolare alla perfezione il comfort del tuo corpo, aggiungendo o togliendo indumenti in funzione del livello di attività fisica o in base ai cambiamenti delle condizioni climatiche tempo cambia. Per comprendere meglio l’importanza dell’abbigliamento a strati (detto anche “a cipolla”) per le attività all’aperto, è necessario conoscere le funzioni di ogni livello (o strato, appunto):

 · Strato interno (strato intimo funzionale): allontana il   sudore dalla pelle e  protegge la pelle dal contatto con gli   altri indumenti, meno delicati.

· Strato intermedio (strato isolante): trattiene il calore corporeo per proteggerti dal freddo

· Strato esterno (strato protettivo o guscio): ti protegge dal vento e dalla pioggia, ma anche da tagli, abrasioni, scottature, ecc.

  Anche se non indossi tutti e tre i livelli di protezione quando parti per un’escursione o una ciaspolata, è comunque una buona idea portare con te tutti gli indumenti per ricomporre gli strati all’ occorrenza; in caso contrario potresti solo togliere qualcosa se la temperatura dovesse aumentare, ma non potresti aggiungere strati senza averli con te.

 

Come evitare i pericoli della montagna

Sia nella preparazione all’uscita montana che durante l’escursione la parola d’ordine è la stessa: prevenzione. 

Come il tuo buon senso può suggerirti, per evitare i pericoli bisogna prima conoscerli.

 

  Le regole  della  montagna  dividono  i pericoli  in soggettivi e oggettivi.

I cosiddetti pericoli soggettivi dipendono dalla tua situazione psicofisica e sono causati da un approccio sbagliato al trekking e alla montagna. Derivano sovente da una forma fisica non idonea al percorso, da una mancanza di tecnica o di esperienza, da un’alimentazione errata, dalla disattenzione o da un equipaggiamento inadeguato.

 

  I pericoli oggettivi  dipendono invece esclusivamente da fenomeni naturali e il modo migliore per evitarli è sapere cosa fare in caso di pericolo. Per questo motivo penso sia utile elencarne qualcuno:

 

 Il maltempo

Come specificato all’inizio della pagina, il controllo del meteo è di primaria importanza quando si organizza un’escursione di trekking outdoor. 

 In montagna i cambiamenti climatici possono essere repentini ed imprevedibili. I fenomeni meteorologici più temibili in cui puoi imbatterti sono fulmini, nebbia, pioggia e grandine, ed è per questo fondamentale sapere come  comportarsi in montagna durante un temporale.  

  Cercando su internet ho trovato questo utile quanto semplice video illustrativo, di cui ti consiglio la visione, che ripercorre le nozioni fondamentali da tenere a mente nel caso di temporali e fulmini in montagna.

 

 

La caduta di pietre

  Le cadute di pietre si verificano nelle ore più calde della giornata in quanto le rocce, sgretolate durante la notte dal ghiaccio delle gelate notturne, disgelano rotolando a valle. La caduta di un masso può essere provocata anche da  altri fattori quali pioggia, vento, passaggio di animali o di altri escursionisti.

 Pericolo valanghe

  La valanga è una massa nevosa che precipita lungo le dorsali della montagna. Questo fenomeno si verifica per cause meccaniche dovute all’inclinazione dei pendii, alle temperature, al vento e al mutamento di forma della neve.

  Il metamorfismo è il processo di trasformazione della neve appena caduta necessario per la stabilità del manto nevoso. Più le temperature sono basse, più il processo di trasformazione è lento e maggiore è il pericolo di valanghe.

 Punture di insetti o morsi di serpenti

Un altro pericolo oggettivo a cui fare attenzione durante la tua uscita in montagna è la possibilità di imbattersi in rettili o insetti velenosi. La prima precauzione che puoi prendere è indossare pantaloni lunghi o calzettoni molto lunghi, per limitare i centimetri di pelle scoperta potenzialmente attaccabile.

  Tra gli animali a cui fare attenzione in montagna ci sono vespe e calabroni, pericolosi per tutti e soprattutto per persone specificatamente allergiche o sensibili alle loro punture. Sia in caso di puntura di insetto che di morso di vipera, è di vitale importanza avere nello zaino un kit di pronto intervento contro i morsi e le punture.

  Credo sia importante a questo punto soffermarmi un attimo per chiarire alcuni concetti relativi a cosa fare in caso di morso di vipera. Innanzitutto mantenere la calma: l’effettiva pericolosità immediata del veleno prodotto dalla vipera colpisce solo alcune categorie di persone quali anziani o bambini. E’ importante però trattare la ferita repentinamente per evitare complicazioni.

E’ bene ricordare che il veleno di questo animale si diffonde tramite la circolazione sanguigna. Agitarsi e correre in cerca di soccorsi, aumentando così il battito cardiaco, non fa altro che accelerarne il processo di diffusione delle sue tossine. Per questo è quindi più intelligente fermarsi, medicare opportunamente la ferita con prodotti specifici e attendere l’arrivo dei soccorsi. 

Come si segnala un incidente al Soccorso Alpino.

È importante prendere atto che a chiunque, sia esso un neofita o un provetto alpinista, può occorrere un incidente in montagna ed è bene conoscere le norme che regolano l’intervento del Soccorso Alpino.

NORME DI BASE PER LA CHIAMATA

Chiunque intercetti una richiesta di soccorso deve avvertire il 118 fornendo le seguenti indicazioni: il proprio nome e cognome, il numero telefonico ed il luogo da dove chiama, l’ora, il luogo, il tipo e la gravità dell’incidente, il numero di persone coinvolte, le condizioni meteorologiche e di visibilità.

Restare sul posto a disposizione della squadra di soccorso.

Per chi volesse approfondire questo argomento ho selezionato del materiale del CNSAS

Responsabilità dell'accompagnatore

Anche per questo argomento ho selezionato del materiale

 

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